Apertura in forte calo per le borse europee questa mattina che iniziano a scontare una maggiore probabilità di default della Grecia dopo l’ennesimo fallimento delle trattative durante il week end. I punti di maggior scontro rimangono quello delle pensioni, che Atene non vuole tagliare, l’aumento dell’Iva e il target sul surplus primario.
Il governo Tsipras rimane irremovibile, da qui la conclusione anzitempo delle trattative, durate ieri solo 45 minuti. Sebbene Varoufakis abbia escluso in un intervista al quotidiano Bild, l’uscita del Paese dalla zona euro, nell’Eurogruppo di giovedì a Lussemburgo le possibilità di raggiungere un accordo diventano residue.
Ma la settimana vede protagonista anche la Fed che si riunirà nei prossimi due giorni. Ancora una volta non sono attese modifiche alla politica monetaria. L’attenzione sarà rivolta alle parole della Yellen e alle nuove proiezioni sull’economia, utili per capire l’esatto timing di rialzo dei tassi di interesse.
Sul fronte trading, il cambio Eur/Usd questa mattina oscilla intorno a 1,12 (qui trovi i prezzi live). Nonostante le incertezze che ruotano attorno alla Grecia, il cross presenta minimi crescenti nelle ultime tre settimane, il che lascerebbe presupporre una forza di fondo importante. La prima resistenza si collocata a 1,1250, oltre la quale si creerebbero i presupposti per andare ad attaccare prima 1,13, poi 1,1385, doppio massimo di giugno. E’ questo il livello oltre il quale si avrebbero nuovi ingressi long con target in area 1,1470-1,15. La prima area di supporto si colloca a 1,1190, dove passa ora anche la trend line rialzista che congiunge i minimi delle ultime settimane. Il livello successivo rimane in area 1,1050-1,1060, al di sotto del quale si riaprirebbe l’opportunità di tornare verso i minimi di fine maggio a 1,08.
Anche il cambio Sterlina/Dollaro rimane al centro dell’attenzione del mercato in vista del meeting Fed. In questo momento, il cambio sosta a 1,5535, con il primo supporto collocato a 1,55. Il livello successivo passa per 1,5420, secondo dei ritracciamenti di Fibonacci nella discesa partita dai picchi di maggio. Solo una perforazione di tale riferimento potrebbe portare il cambio a testare la trend line rialzista che congiunge i minimi di aprile con quelli di giugno, ora in transito a 1,53. Il supporto strategico di medio periodo rimane a 1,5170 minimi di fine maggio, al di sotto del quale il trend ribassista primario potrebbe riprendere. Indicazioni rialziste si avrebbero solo con il superamento di 1,56, con primo le resistenze successive a 1,57 e 1,58. Difficile che si vada oltre tale livello.