In questo fine settimana di apparente tranquillità continuano le vendite sulle commodities e in particolare su oro e petrolio. Le vendite sull’oro (che si porta ai minimi dal 2010) sono dovute alla momentanea tregua delle tensioni dovute ad una possibile Grexit mentre quelle sul petrolio sono dovute, per gran parte, al fatto che nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore aumento dell’offerta di greggio dovuto all’eliminazione delle sanzioni all’Iran.
Nel complesso le borse europee chiudono in terreno negativo ma senza particolari movimenti. La chiusura negativa è dovuta alle notizie che arrivano da oriente e che vanno a sottolineare il momento di crisi, se così si può chiamare, della Cina.
A luglio, l’industria manufatturiera di Pechino ha subito un’altra brutta battuta d’arresto: l’indice anticipatore del ciclo economico è sceso a 48,2 punti dai 49,4 di giugno. Si tratta del livello più basso raggiunto fino ad ora negli ultimi 15 mesi.
Insomma una settimana che, dal punto di vista finanziario si chiude senza particolari entusiasmi. Lo spread sembra essersi stabilizzato intorno ai 115 punti base e anche l’euro sembra non avere troppa voglia di fare scossoni in un senso o in un’altro. Attualmente siamo intorno ai 1,10 dollari e li sembra voler rimanere.
La prossima settimana ci darà qualche indicazione più chiara sulla direzione che prenderanno i mercati finanziari oltre, ovviamente, ad aggiornarci sulla situazione della Grecia che continua ad essere sempre molto delicata. E’ proprio di oggi, infatti, la notizia di una discussione tra Germania ed FMI sul piano di aiuti.
A tal proposito è intervenuto anche il premio nobel Krugman che ha ribadito la sua perplessità sul piano di aiuti al paese ellenico.