Per la prima volta dalla quotazione avvenuta nel 1958, Sony Corp non pagherà dividendi ai suoi azionisti. La compagnia giapponese ha infatti annunciato perdite per 230 miliardi di yen, che saranno iscritti a bilancio alla chiusura dell’anno fiscale (marzo 2013). Le proiezioni sul fatturato restano invariate (+o,4%).
Per chi ha investito in azioni Sony il messaggio dell’azienda è chiaro: “La distribuzione dei dividendi – ha confermato Hirai – rimane la responsabilità numero uno”.
Subito dopo l’annuncio, investitori e appassionati di trading con i CFD hanno visto le azioni scendere del 1,8% (rispetto a una caduta del 0,5% sui mercati reali), ma per il futuro Sony promette piú chiarezza: “Invece che inseguire quote di mercato, da ora in poi identificheremo prima di tutto i rischi di mercato e analizzeremo meglio le possibilità di profitto”.
Con il declino delle vendite di televisori e fotocamere, il colosso dell’elettronica aveva puntato il suo futuro su mobile e contenuto. Il CEO Kazuo Hirai aveva infatti vaticinato una nuova Sony, regina del settore dell’intrattenimento: la mossa giusta al momento sbagliato, secondo alcuni analisti.
“Giusta l’enfasi sui contenuti, ma Sony si è mossa in ritardo – ha commentati Masahiko Ishino della Adavanced Research Japan in un’intervista rilasciata a Bloomberg – l’errore maggiore è stato quello di non trascivere subito le perdite derivanti dal comparto mobile”.
Il settore della telefonia mobile è sempre stato in affanno, la vendita di 9,4 milioni di apparecchi non è bastata per colmare il divario con i leader del settore, Samsung e Apple. Nella lista dei cellulari piú veduti peró Sony è solo ottava, scavalcata anche dalle piú piccole competitors cinesi Huawei e Lenovo.
L’annuncio ha meravigliato molti osservatori, visto che solo due mesi fa Sony aveva comunicato un profitto di circa 27 miliardi di yen realizzato nel corso del primo quarto dell’anno grazie al successo della PS4, che ha stracciato la competizione di Microsoft e Nintendo per 8 mesi di fila.
Occhi puntati, quindi, sul comparto della telefonia mobile su cui presto potrebbe abbattersi la scure dei contabili. L’azienda licenzierà infatti un migliaio di dipendenti, pari al 15% dello staff, allo scopo di ridurre il personale attualmente impiegato in Svizzera e Svezia per concentrare le operazioni in Giappone. La decisione arriva dopo soli sei mesi dall’acquisizione completa di Ericsson (la joint venture tra i due gruppi era stata avviata già nel 2001). Si tratta, chiariamo bene, di una vera e propria ristrutturazione del business.
La divisione TV verrà scorporata e affidata alla gestione di un’azienda controllata. In questo settore, sempre molto competitivo, il gruppo nipponico fa sapere di essere comunque soddisfatto dei risultati raggiunti. La linea di televisori Bravia ha infatti conquistato il segmento high end del mercato USA e mantiene saldo il controllo di quello giapponese (nell’arcipelago il 75% dei televisori venduti hanno marchio Sony).