Nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’economia dell’Italia è sì cresciuta, ma meno di quanto previsto dagli analisti. La velocità di crescita degli ultimi tre mesi è stata la più bassa del 2015 e gli analisti si chiedono ora se l’Italia sia in grado di migliorare la situazione, uscendo da uno dei momenti di recessione più lunghi di sempre.
Un primo dato arriva dal Prodotto Interno Lordo, che nell’ultimo trimestre del 2015 è cresciuto dello 0,1%, deludendo le aspettative degli analisti di mercato, i quali avevano previsto per il PIL Italiano un incremento dello 0,3%. Buono comunque il confronto con l’ultimo trimestre del 2014, con una crescita attestata all’1%.
L’Italia resta la terza potenza della zona Euro, sebbene il settore produttivo del Bel Paese abbia vissuto un calo sia nel mese di Novembre che nel mese di Dicembre 2015. Il rapporto fra il debito pubblico Italiano ed il prodotto interno lordo è aumentato a 2,21 miliardi di Euro. Uno degli obiettivi principali del premier Matteo Renzi è far calare questo rapporto, per dirigere l’economia Italiana e l’intero paese nella giusta direzione, ovvero verso la crescita economica.
Pier Carlo Padoan, attuale ministro delle finanze, ha dichiarato in un’intervista che il rapporto fra il debito pubblico ed il PIL Italiano diminuirà nel corso del 2016, perché negli ultimi anni il Paese ha intrapreso un percorso di crescita reale, la quale porterà i suoi frutti permettendo di incrementare il prodotto interno lordo e di diminuire l’attuale debito Italiano.
Il rapporto, stabilitosi a 132,8% nel 2015, dovrebbe scendere a 132,4% alla fine dell’anno in corso. Pier Carlo Padoan ricorda che sarebbe il primo calo dopo otto anni consecutivi in cui si è assistito ad un incremento di questo rapporto.
Le preoccupazioni degli analisti e degli investitori hanno influito sullo spread tra Bund tedeschi e titoli Italiani a 10 anni e di conseguenza lo spread è aumentato, raggiungendo i 153 punti.