Mai sentito parlare di delitto di mendacio bancario? È quello che commettono le persone che presentano agli istituti di credito una dichiarazione dei redditi falsa per ottenere un finanziamento. Ovviamente il delitto si commette se si trasmettono dati falsi sulla propria situazione finanziaria anche in altri modi: vediamo cosa prevede la legge e cosa succede a chi cerca di imbrogliare le banche per riuscire ad avere un prestito.
Presentare una dichiarazione dei redditi falsa per finanziamento è reato?
Se si prende il TUBC (il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) e lo si sfoglia verso la fine è possibile trovare il titolo VIII, ovvero quello relativo alle sanzioni; l’articolo che ci interessa è il 137, quello relativo a “mendacio e falso interno”. Il testo in pratica dice che chi, per ottenere delle concessioni di credito per sé o per un’azienda che amministra, fornisce alla banca delle notizie false relative alla sua situazione patrimoniale, economica o finanziaria viene punito con la reclusione e con una multa molto salata.
Presentare quindi una dichiarazione dei redditi falsa per ottenere un finanziamento (o per cercare di cambiare le condizioni a cui il credito era stato concesso) è un vero e proprio reato, così come lo è trasmettere fatture, ricevute o altri tipi di documentazione falsa per riuscire ad ottenere l’accredito salvo buon fine e la concessione di uno scoperto in conto corrente per gli importi relativi.
Cosa succede a chi si comporta così?
Purtroppo molte persone cercano di far fronte delle situazioni disperate in cui si trovano ricorrendo anche a trucchetti di questo tipo, magari sottovalutando le pericolose conseguenze penali a cui potrebbero andare incontro: come abbiamo visto prima, il reato può essere punito con la reclusione (si può andare in carcere fino ad un anno) e con una multa (che può arrivare fino a 10.000 euro). Tra l’altro, presentare una dichiarazione dei redditi falsa al fine di ottenere un prestito è un’operazione stupida, oltre che pericolosa.
Con i controlli effettuati oggi dalle banche e con gli strumenti telematici che sono a disposizione attualmente, l’istituto di credito non impiega molto a scoprire l’infedeltà dei dati trasmessi. Purtroppo questo reato non è così raro come si potrebbe pensare: alcune aziende gestite in modo poco sano cercano di arginare la loro continua necessità di liquidità ricorrendo a stratagemmi di questo tipo (non si parla di dichiarazioni dei redditi, ma soprattutto di fatture o ricevute bancarie false), ma per chi si comporta in questo modo il destino è segnato. E si chiama fallimento.