Per ottenere un finanziamento bisogna compilare un’apposita domanda e fornire all’istituto erogante una serie di documenti: oltre alla carta d’identità e al codice fiscale bisogna trasmettere anche il documento attestante il reddito. I pensionati devono presentare il cedolino, i lavoratori autonomi la dichiarazione dei redditi e i lavoratori dipendenti la loro ultima busta paga. Ma cos’è la busta paga e cosa deve contenere?
Cos’è la busta paga?
Dal 1953 la legge italiana obbliga i datori di lavoro a consegnare ai propri dipendenti un prospetto che contenga i dati relativi alla paga, alla qualifica professionale e a tutti gli altri elementi che influiscono sulla retribuzione (quindi anche le ritenute) e concorrono alla sua composizione. Questo prospetto deve essere consegnato al momento della corresponsione dello stipendio e viene comunemente chiamato busta paga. Spesso non è semplice riuscire ad individuare le informazioni riassunte nella busta paga: ecco cosa deve contenere.
Cosa deve contenere il documento
Nella prima parte del documento, quella che possiamo definire l’intestazione, devono essere indicati:
- il mese a cui si riferisce la retribuzione erogata;
- i dati del datore di lavoro (codice azienda, numero posizione Inps e numero posizione Inail);
- i dati del lavoratore (nome e cognome, codice dipendente, data di nascita, codice fiscale e comune di residenza);
- i riferimenti contrattuali (data di assunzione e, in caso di ultima busta paga, data di cessazione del rapporto di lavoro, tipo di contratto collettivo nazionale di lavoro, qualifica, mansione, livello, retribuzione di fatto, scatti di anzianità, giorni e ore lavorate nel periodo considerato).
La seconda parte della busta paga è rappresentata dal corpo: in quest’area vengono elencati tutti i contributi previdenziali e le trattenute effettuate a qualsiasi titolo; ci sono poi tutti i dati fiscali con l’indicazione delle varie detrazioni (figli a carico, familiari a carico, coniuge a carico, detrazione per lavoro dipendente) e del conguaglio Irpef. Devono essere segnalate anche le prestazioni eventualmente ricevute da enti previdenziali (ad esempio l’indennità di malattia) e tutte le somme che sono state erogate come premio o per le prestazioni di lavoro straordinario vanno indicate in modo specifico. Nell’ultima parte del documento sono indicati i dati relativi al trattamento di fine rapporto (TFR) e il netto della busta paga, dato dalla differenza tra il totale delle competenze e quello delle trattenute. Se il lavoratore si rende conto della presenza di errori nella sua ultima busta paga dovrebbe farne segnalazione scritta al datore di lavoro (sottolineando gli errori o le omissioni presenti).