L’avviso di accertamento è un atto tramite il quale l’Agenzia delle Entrate notifica ad un contribuente una pretesa tributaria in seguito ad un’attività di controllo; quando arriva questo avviso il contribuente può presentare ricorso oppure può accettare i contenuti dell’atto (beneficiando così di una riduzione della sanzione); ma si può dilazionare il pagamento delle somme dovute? Scopriamo se è possibile richiedere la rateizzazione dell’avviso di accertamento e come è possibile effettuarne il calcolo.
La rateizzazione dell’avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate
Chi riceve un avviso bonario può presentare una richiesta di rateizzazione della pretesa tributaria dell’Agenzia delle Entrate. Se gli importi da pagare non superano i 5.000 euro è possibile ottenere il dilazionamento fino ad un massimo di otto rate; per importi superiori ai 5.000 euro le rate possono arrivare fino ad un numero massimo di venti.
Le rate vanno versate trimestralmente; su tutte le rate successive alla prima vengono applicati gli interessi di dilazione con un tasso pari al saggio legale in vigore. Il contribuente ha la possibilità di scegliere in autonomia il numero di rate in cui versare le somme richieste (ovviamente rispettando i limiti che abbiamo indicato prima), ma affinché ci sia un buon esito della rateizzazione è necessario che il pagamento della prima rata avvenga entro trenta giorni dal momento in cui si riceve la comunicazione.
Il calcolo della rateizzazione dell’avviso di accertamento
È possibile richiedere la rateizzazione anche degli avvisi di accertamento che sono ormai definitivi tramite l’adesione del contribuente: in questo caso si può fare una richiesta di dilazionamento fino ad un massimo di 8 rate per importi fino ai 50.000 euro o fino ad un massimo di 16 rate trimestrali per importi superiori a quella soglia. Per questo tipo di rateizzazione dell’avviso di accertamento è importante che il pagamento della prima tranche avvenga entro venti giorni dal momento della sottoscrizione dell’accordo.
Se il contribuente non rispetta il pagamento di una rata successiva alla prima l’accordo rimane valido, ma dovrà effettuare il pagamento entro la scadenza della rata del trimestre successivo tramite lo strumento del ravvedimento operoso. Per fare il calcolo dei singoli impegni è possibile sfruttare lo strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito web ufficiale.
Per utilizzarlo bisogna inserire il proprio codice fiscale, indicare i dati relativi al domicilio fiscale (Provincia, Comune e indirizzo), specificare i dati della comunicazione (selezionando il tipo di comunicazione e inserendo il numero dell’atto) e inserire alcuni dati relativi al calcolo della rateizzazione, ovvero anno di imposta, importo e le date di elaborazione e di ricevimento della comunicazione.
Come calcolare gli interessi sulla rateizzazione?