Farinetti, il carismatico patron di Eataly, è stato premiato come imprenditore dell’anno e ha avuto modo di parlare del futuro del gruppo e di una eventuale quotazione inborsa. Eataly è, ad oggi, una realtà internazionale con punti vendita sparsi in giro per il mondo con negozi in località come Dubai, New York, Istanbul e a Tokyo oltre, ovviamente, a diversi punti vendita in Italia.
Più volte messo in discussione per il suo fare carismatico Farinetti è riuscito, di fatto, a creare un business di successo in piena crisi economica intorno a quello che il nostro paese ha di più prezioso: prodotti enogastronomici di qualità.
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Sta di fatto che, ora, Eataly è un business in continua crescita e sono in molti ad essere interessati al marchio e a tutto quello che gli ruota intorno. Non a caso circolano da tempo voci di un possibile interessamento di Warren Buffet, voci tra l’altro smentite dallo stesso Farinetti.
Il re del cibo, come qualcuno lo ha ribattezzato, ha parlato anche della prossima quotazione in borsa sostenendo che questa avverrà in Italia, al contrario di quanto fatto da altre aziende come la Fiat, nella speranza che ad acquistare le quote della sua società siano i piccoli risparmiatori e non grandi fondi o banche d’affari.
Queste le parole di Farinetti dopo la premiazione: “Il mio sogno non e’ vendere a banche o a lobby, io voglio vendere tante piccole quote a 100 mila italiani. La vera novita’ in Italia sara’, pero’, l’Eataly in montagna, sul Monte Bianco in un rifugio a 3500 metri, che apriremo fra marzo e giugno del 2015“.
Ma quella del Monte Bianco non sarà l’unica apertura di Eataly: nel 2015, infatti, apriranno punti vendita a San Paolo (Brasile), a Mosca e, nel 2016, a Londra e a Parigi. Insomma un business sempre più internazionale che contribuisce a diffondere la cultura del made in Italy nel mondo.
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