Dopo che il FTSEMib ha lasciato sul campo oltre il 3% in un venerdì che definire nero è quasi un complimento vediamo quali saranno i fattori chiave che decideranno le sorti dei mercati finanziari nei prossimi giorni.
A farla da padrone, di sicuro, ci sarà ancora la questione Grecia e, soprattutto, il prezzo del greggio che ormai è scivolato a quota 60 dollari al barile. Cerchiamo di capirci qualcosa di più provando ad azzardare anche qualche piccola ipotesi.
Partiamo dalla Grecia: elezioni anticipate e la necessità di altri 10 miliardi di euro di aiuti dalla comunità internazionale. La possibilità di rifinanziarsi sul mercato è definitivamente naufragata e all’orizzonte si profila l’ennesimo avvicendamento dei funzionari della troika.
Il discorso potrebbe complicarsi con le elezioni ma ci sono buone probabilità che tutti fili liscio: gli aiuti arriveranno e il paese sarà costretto a varare nuove misure di intervento lacrime e sangue.
Anche per il petrolio non si prevedono grandi scossoni all’orizzonte: l’Opec ha fatto sapere che non intende tagliare la produzione nemmeno se il prezzo del petrolio dovesse scendere a 40 dollari al barile. Mercati giù e diversi paesi a rischio default per via dei prezzi troppo bassi del greggio.
Insomma la tendenza è fortemente negativa e all’orizzonte non si intravede un solo motivo che dovrebbe riportare il mercato verso una fase positiva. Insomma non c’è nulla che motivi gli acquisti. Ma proprio per questo è bene prestare molta attenzione. Questi mercati volatili ci hanno preparato a tutto e quando meno ce lo aspettiamo potrebbero dare vita ad un cambio di rotta senza un vero e proprio perchè.
D’altronde la speculazione i guadagni li fa sulle variazioni di prezzo.