Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a diverse riforme del processo civile: alla base di tutti questi interventi c’è sempre stata l’urgenza di apporre dei cambiamenti con l’obiettivo di accelerare, snellire e semplificare la disciplina processuale. Anche alla fine del 2019 sono arrivati i primi via libera ad una nuova riforma: vediamo quali sono gli obiettivi e cosa prevedono le principali novità.
Cosa prevedono le riforme del processo civile: le novità
L’obiettivo del nuovo provvedimento (è una legge delega) gira e rigira è sempre quello classico delle riforme del processo civile, ovvero sveltire i processi; la strada scelta è quella dello snellimento delle procedure, del rafforzamento della negoziazione assistita e della crescita del processo civile telematico. Ma vediamo quali sono le novità più interessanti della nuova riforma del processo penale.
Un unico rito semplificato per materia civile, cause di lavoro e di previdenza
Per rendere più rapido il processo si intende introdurre un rito semplificato unico per quanto riguarda il civile, le cause di lavoro e quelle previdenziali; si annulleranno le differenze procedurali tra i giudizi che coinvolgono il giudice di pace e il giudizio di cognizione ordinaria e sommaria. Si va anche verso la cancellazione del tentativo di conciliazione davanti al giudice di pace, che al momento è obbligatorio e appesantisce il processo.
Un unico atto introduttivo
La nuova riforma del processo civile prevede l’eliminazione dell’atto di citazione, che sarà rimpiazzato da un unico atto di ricorso: considerando l’attuale differenza tra i due atti si tratta di un cambiamento che molti hanno definito rivoluzionario.
L’eliminazione dei tempi morti
I termini per comparire in giudizio vengono tagliati e potranno avere una durata massima di 120 giorni; il convenuto avrà 40 giorni di tempo prima dell’udienza per costituirsi. Viene invece eliminata l’udienza di precisazione delle conclusioni: questi argomenti verranno riuniti con la discussione (viene comunque prevista la possibilità per il giudice di fissare un’ulteriore udienza nei casi più complessi).
Il rafforzamento della negoziazione assistita
Anche se verrà cancellata per le cause relativa alla circolazione stradale, la negoziazione assistita avrà più spazio perché andrà a sostituire in alcune materie la mediazione. Sempre in tema di negoziazione assistita va segnalata la possibilità che viene data agli avvocati di assumere in autonomia le prove che potranno essere utilizzate nel successivo ed eventuale giudizio. La mediazione invece non sarà più obbligatoria per le cause di responsabilità medica e le controversie con banche e assicurazioni, ma rimane condizione di procedibilità per le controversie di lavoro.
La nuova mediazione nello scioglimento della comunione
Data l’efficacia dello strumento della mediazione, con la riforma del processo civile si vuole introdurre un nuovo procedimento di mediazione per lo scioglimento delle comunioni (uno dei procedimenti che comporta tempistiche più elevate): il procedimento viene condotto da un mediatore (un avvocato o un notaio) e se non c’è esito negativo, la sua relazione finale diventa la base per il successivo procedimento.
L’eliminazione del filtro in appello avviato con ricorso
Quando l’impugnazione non ha possibilità di essere accolta, il filtro in appello non ha un reale effetto deflettivo, quindi viene eliminato. Si può concedere la sospensione dell’esecuzione della sentenza solo se l’impugnazione è altamente fondata. L’appello verrà introdotto con il ricorso, con un termine massimo di 90 giorni per la prima udienza; una volta conclusa la trattazione e la fase istruttoria il collegio potrà ordinare la discussione e la precisazione delle conclusioni nella medesima udienza.
Il processo sempre più telematico
La digitalizzazione si fa largo anche nelle riforme del processo civile. Il deposito di documenti e atti potrà essere fatto solo con modalità telematiche; la digitalizzazione riguarderà nche i giudici di pace e la Cassazione. Le notifiche verranno effettuate sempre telematicamente se il destinatario possiede un domicilio digitale o un indirizzo di posta elettronica certificata.
Le novità per i pignoramenti con la vendita diretta da parte del debitore
La riforma prevede l’eliminazione di quello che è conosciuto come rito Fornero e porta varie novità per quanto riguarda il processo esecutivo. In merito all’espropriazione immobiliare è previsto il coinvolgimento del debitore, con le nuove norme che hanno l’obiettivo non solo di tutelare maggiormente il debitore stesso, ma anche ridurre i tempi e i costi; questo fine si potrebbe raggiungere anche con l’autorizzazione del giudice alla vendita del bene pignorato direttamente dal debitore.