Dopo aver registrato un contratto di locazione ci sono ulteriori adempimenti da rispettare: per poter versare le relative imposte di registro si utilizza il modello F24 con elementi identificativi; tra questi elementi c’è anche il codice identificativo contratto. Scopriamo a cosa serve, dove si può trovare e quando bisogna utilizzarlo.
Cos’è e a cosa serve il codice identificativo contratto
Il codice identificativo contratto è composto da 17 caratteri: è un numero univoco che consente all’Agenzia delle Entrate di monitorare il pagamento delle tasse e il rispetto di tutti gli altri adempimenti previsti dopo la registrazione del contratto e per tenere sotto controllo le eventuali cessioni del contratto stesso. Per effettuare il pagamento con il modello F24 è necessario indicare il codice identificativo del contratto, altrimenti il pagamento non può essere effettuato ed in più si rischia una sanzione, a prescindere dal fatto che si tratti di una proroga, di una cessione, di una risoluzione o di una registrazioni per le annualità successive alla prima.
Dove si trova il codice identificativo contratto?
Il codice identificativo del contratto si può ritrovare nella copia del modello con cui è stata richiesta la registrato del contratto; quelli che invece hanno richiesto la registrazione per via telematica possono trovare il codice sulla ricevuta di registrazione che si ottiene al termine della procedura.
Se non si riescono a trovare questi documenti è comunque possibile risalire al codice sfruttando lo strumento che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul suo sito ufficiale; in pratica è sufficiente inserire negli appositi spazi la data di registrazione e la provincia dell’ufficio in cui il contratto è stato registrato (selezionando poi l’ufficio dal menù a tendina) e cliccare sul tasto Cerca.
A questo punto bisogna inserire alcuni dati personali (codice fiscale, serie di registrazione, numero di registrazione e sottonumero di registrazione) e poi compilare il campo Codice di sicurezza; nella nuova schermata dovrebbe comparire il codice identificativo del contratto. Non si tratta della procedura più semplice del mondo, però permette di risalire al dato che ci mancava. Però ci sarebbe anche un’alternativa: al posto del codice identificativo del contratto è possibile inserire un’altra stringa alfanumerica composta da 16 caratteri che può essere anche ottenuta in autonomia.
Il codice alternativo
I primi tre caratteri corrispondono al codice dell’ufficio presso il quale è stato registrato il contratto; il quarto e il quinto carattere sono le ultime due cifre dell’anno in cui è stata fatta la registrazione; il sesto e il settimo carattere corrispondono alla serie di registrazione; i caratteri dall’ottavo al tredicesimo corrispondono al numero di registrazione (se il numero di registrazione è inferiore a sei cifre bisognerà anteporre degli zeri fino a completare gli spazi); gli ultimi tre caratteri corrispondono al sottonumero di registrazione (se questo non è presente si deve mettere 000).