Nonostante la sua dicitura metta, in qualche modo, soggezione o destabilizzi chi è meno abituato a confrontarsi con pratiche amministrative e comunali, gran parte delle persone hanno sottoscritto una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. In effetti si tratta di una pratica che, solitamente, coinvolge le Amministrazioni e i gestori di servizi pubblici. Per maggiore chiarezza, però, iniziamo con l’esaminare la dicitura stessa. La dichiarazione sostitutiva di atto notorio non è altro che un documento con cui si dichiarano dei fatti che sono direttamente conosciuti dall’interessato e che possono essere rintracciati negli uffici pubblici. Uno di questi, ad esempio, è il Comune. In effetti, la dichiarazione sostitutiva può essere resa agevolmente in qualsiasi ufficio municipale difronte ad un funzionario della pubblica amministrazione che sia abilitato a sottoscrivere e riconoscerne l’autenticazione. In sostanza, dunque, è sufficiente recarsi negli uffici del Municipio di appartenenza con la dichiarazione ed alcuni documenti per procedere velocemente.
Dichiarazioni sostitutive, documenti necessari
Cosa serve, però, per portare a termine nel migliore dei modi una dichiarazione sostitutiva? È bene rendersi conto che, quando si entra in un ufficio pubblico si deve essere muniti di tutte le documentazioni necessarie se non si vuole incorrere in un lungo calvario, composto da diverse visite agli uffici preposti. Detto questo, possiamo dire che la procedura non richiede particolari documenti se non quelli atti a identificare il soggetto che sottoscrive la dichiarazione. Nella maggior parte dei casi è sufficiente la carta d’identità. Per gli stranieri, invece, si fa una differenza tra comunitari e non comunitari. Nel primo caso è richiesto il passaporto o altro documento identificativo, con l’attestato di soggiorno. Per quanto riguarda i non comunitari, invece, deve essere visionato il passaporto e il permesso di soggiorno. Discorso diverso per i minori e chi è stato interdetto. Per i ragazzi, infatti, la dichiarazione viene resa da un genitore con tanto di documento alla mano. Mente per gli interdetti agisce il tutore.
Dichiarazione sostitutiva, costi e tempistiche
Nonostante il cittadino medio, soprattutto di una grande città, sia abituato a spendere notevoli porzioni della propria giornata per qualsiasi attività che coinvolge la pubblica amministrazione, sembra che le tempistiche previste per la dichiarazione sostitutiva siano brevi ed indolori. L’immediatezza, infatti, è garantita. Nonostante questo, però, è consigliabile telefonare o andare sul sito del proprio Municipio per prenotare un appuntamento. In questo caso, infatti, si evitano file e lentezze che potrebbero minare anche gli animi più tranquilli. Ottenuto l’appuntamento, l’altro elemento da considerare è il costo della procedura. Nella maggior parte dei casi, per rendere valido il documento, è necessario apporre una marca da bollo da 16,00 euro più una da 0,52 da acquistare proprio negli uffici municipali. Ricordate, però, che alcuni casi sono esenti da questo pagamento. L’esenzione è prevista per materia assistenziale, previdenziale e pensionistica. Per terminare, specifichiamo che, almeno per quanto riguarda le dichiarazioni sostitutive da presentare in municipio la firma non deve essere autenticata. Basta sottoscrivere il documento difronte ad un funzionario al momento della consegna. L’autenticazione, invece, è ancora richiesta nel caso in cui le dichiarazioni vengano sottoscritte con privati.