Tra i tanti bonus messi a disposizione dei cittadini negli ultimi anni, uno in particolare può essere utile per chi è proprietario di un immobile. Parliamo del cosiddetto bonus facciata cappotto, facente parte del ben più ampio “ecobonus” istituito nel 2021 per agevolare gli interventi sugli immobili finalizzati a ottenere una maggiore sostenibilità ambientale, e non solo. Ecco quindi alcune informazioni utili circa il Bonus facciata cappotto: che cos’è e fino a quando sarà possibile per i contribuenti usufruirne.
Bonus casa 2021: quali sono?
Nell’ambito della manovra dell’ecobonus, come sappiamo, sono state ricompresi diversi interventi di ristrutturazione. Con la Legge di Bilancio 2021 (L. 30.12.2020 n. 178) è stato infatti prorogata fino alla data del 31 dicembre 2021 la possibilità di beneficiare dell’Ecobonus, ovvero della serie di detrazioni fiscali per l’efficienza energetica degli edifici. A queste si aggiungono anche le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni (il cosiddetto Bonus Casa).
Ma queste non sono state le uniche misure adottate. Recentemente è stato prorogato al 2023 anche il superbonus 110%, mentre tra quelle previste entro il 31 dicembre 2021 troviamo anche i seguenti bonus:
- Ristrutturazioni, consistente in una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio;
- Ecobonus, ovvero una detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica pari al 50% per infissi, biomassa e schermature solari e al 65% per le rimanenti tipologie;
- Arredo, con detrazione IRPEF al 50% delle spese sostenute per l’arredo di immobili ristrutturati;
- Verde, con detrazione IRPRF 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili.
Infine, troviamo il bonus facciata cappotto, consistente, come approfondiremo più avanti, in una detrazione con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici.
Bonus facciata cappotto: in cosa consiste?
Come già accennato, per quanto riguarda il bonus facciata cappotto, si tratta di una detrazione con aliquota del 90% che si applica sulle spese sostenute nell’ambito delle opere di rifacimento delle facciate degli edifici già esistenti. Consiste in un bonus che, come gli altri, è stato introdotto nel 2020 e prorogato fino al 31 dicembre del 2021.
Se però per gli altri bonus previsti per gli interventi edilizi è previsto un limite di spesa, ciò non si applica per il bonus facciata cappotto. Come detto, però, queste detrazioni possono essere applicate solo nel caso in cui siano portati a termine dei lavori sulle facciate di edifici esistenti, e non in costruzione. Sono comprese anche le unità immobiliari appartenenti a qualsiasi categoria catastale, anche strumentale, a patto che siano ubicate nelle zone A o B indicate nel decreto ministeriale n. 1444/1968.
Le zone degli edifici interessate dal bonus facciata cappotto sono quindi quelle relative a:
- strutture opache della facciata
- balconi
- ornamenti
- fregi
Pro, contro e limiti
Esistono però delle limitazioni dal punto di vista operativo. Tra queste troviamo per esempio quella relativa al limite della superficie degli intonaci sulla superficie opaca su cui poter effettuare i lavori di rifacimento di cui al bonus facciata cappotto. Se infatti il rifacimento degli intonaci dovesse superare il 10% della superficie opaca dell’edificio, scatta l’obbligo di intervenire sull’edificio anche per operare interventi di risparmio energetico.
Per realizzare detti lavori, però, i contribuenti in linea con i requisiti possono beneficiare, a loro volta, del superbonus 110% per i lavori del cappotto termico. Si tratta, come detto, dell’unico bonus tra quelli già elencati in precedenza a essere effettivamente prorogato fino al 2023.
Per questo motivo si è quindi preferito optare per il bonus facciata cappotto nel caso in cui i lavori siano iniziati in tempo utile per essere terminati entro il 31 dicembre del 2021. In alternativa, è di conseguenza consigliato optare direttamente per il superbonus 110%, benché la burocrazia a esso connessa sia meno snella e spesso più lenta e difficoltosa.