L’insegnamento è un’attività lavorativa poco valorizzata in Italia, soprattutto paragonando le retribuzioni dei docenti nel nostro Paese con i salari europei. Tuttavia, negli ultimi anni è emersa la volontà di adeguare gli stipendi degli insegnanti italiani agli standard dell’UE, per attirare nuovi talenti e migliorare la qualità degli apprendimenti.
Il tema di quanto guadagna un insegnante in Italia si ripropone infatti ogni anno con una nota polemica, ma alcuni gradi di insegnamento offrono delle retribuzioni migliori e più vicine a quelle di altri paesi europei. Inoltre, esistono delle soluzioni che consentono di aumentare il guadagno di un insegnante, valorizzando le competenze dei docenti e offrendo la possibilità di complementare il proprio salario.
I corsi di recupero anni scolastici a Torino con istituti come Formazionepiù, ad esempio, rappresentano una grande opportunità per gli insegnanti italiani che desiderano integrare il loro reddito, attraverso l’insegnamento di materie scolastiche a studenti che necessitano di riprendere gli studi e si rivolgono a istituti e strutture convenzionate che offrono corsi e classi individuali compatibili con le esigenze lavorative degli studenti.
La retribuzione di un insegnante della scuola primaria
Lo stipendio di un insegnante di scuola primaria, ossia delle elementari, è ovviamente quello più basso rispetto agli altri gradi scolastici previsti dal nostro ordinamento, con una settimana di 22 ore lavorative (più due ore di programmazione). In questo caso la retribuzione parte da circa 18.000 euro l’anno lordi, ovvero 1.262,39 euro mensili netti secondo il CCNL docenti (Contratto collettivo nazionale del lavoro).
Il salario aumenta con l’anzianità di servizio, con il primo scatto al nono anno quando il compenso passa a 1.366,97 euro al mese netti, ulteriori scatti al 15°, 21° e 28° anno di servizio, fino ad arrivare al massimo in carriera oltre i 35 anni di servizio con uno stipendio di 1.795,43 euro netti al mese. Per gli insegnanti part time, invece, la retribuzione viene calcolata secondo un sistema proporzionale alle ore di servizio.
Esistono poi gli insegnanti contrattati a tempo determinato, ad esempio per realizzare soltanto alcune ore di insegnamento all’interno dell’istituto scolastico e coprire l’assenza dei docenti di ruolo. In questa circostanza il CCNL prevede un compenso di 175 euro per una supplenza di 2 ore, 382 euro per 4 ore di supplenza, 503 ore per 6 ore, fino ad arrivare a un massimo di 1.460 euro per una supplenza di 18 ore, oltre a maturare punti per salire nelle graduatorie.
Lo stipendio di un insegnante della scuola secondaria di primo e secondo grado
Lo stipendio di un insegnante delle medie è più elevato rispetto a quello dei docenti della scuola primaria, valorizzando le maggiori competenze richieste dal ruolo. Alla scuola secondaria di primo grado un insegnante guadagna almeno 1.330 euro netti al mese, tuttavia a differenza della scuola primaria in cui la settimana lavorativa è di 25 ore, alle medie si scende a 18 ore settimanali (più due ore di programmazione).
Con il passare degli anni il salario degli insegnanti delle medie aumenta, passando a 1.380 euro netti al mese dal quarto anno di servizio, per poi incrementare ulteriormente dal decimo anno quando la retribuzione sale a 1.550 euro netti al mese. Lo stipendio più elevato il docente lo riceve con più di 20 anni di servizio alle spalle, quando il compenso garantito dal CCNL prevede una retribuzione che arriva a 1.900 euro mensili netti.
Lo stipendio di un insegnante alle superiori prevede sempre degli scagioni in base all’anzianità di servizio, ad ogni modo è appena leggermente più elevato rispetto a quello dei docenti delle medie. In questo caso la retribuzione parte da 1.350,54 euro netti al mese, mantenendo le 18 ore settimanali (più due ore di programmazione a settimana), per arrivare a un massimo in carriera di 1.960,31 euro oltre i 35 anni di servizio.
Gli insegnanti possono svolgere un secondo lavoro?
Nonostante la retribuzione degli insegnanti in Italia sia dignitosa, il confronto con gli altri paesi europei fa emergere un netto divario con i colleghi esteri. Secondo i dati dell’OCSE, gli stipendi dei docenti italiani sono tra i più bassi dell’UE, ben al di sotto di quelli offerti in paesi come la Germania, la Francia e la Spagna, considerando che in Germania un docente della scuola secondaria riceve un salario che può andare da 57.311 euro a 75.176 euro annui lordi a seconda dell’anzianità di servizio.
Una soluzione è rappresentata dal doppio lavoro, infatti la legge permette ai docenti di svolgere un’altra attività lavorativa, purché non avvenga all’interno di un’altra amministrazione pubblica. È un caso molto comune soprattutto tra gli insegnanti non assunti di ruolo a tempo indeterminato, ma contrattati per le supplenze. Ovviamente esistono vari requisiti e limiti da considerare, perciò bisogna sempre informarsi bene per conciliare in modo ottimale e legale i due lavori.