Attraverso un lascito testamentario, un soggetto ha la possibilità di disporre il proprio patrimonio – o una parte di esso – a favore di un’organizzazione solidale, di una società non profit o di una donazione che si occupa di ricerca in ambito sanitario, scientifico, sociale, culturale o umanitario. Per scoprire come si effettua un testamento solidale, è necessario tenere conto del fatto che è possibile scegliere qualsiasi forma di testamento individuando quella che si considera più adatta fra le diverse soluzioni che l’ordinamento giuridico del nostro Paese propone.
Il testamento segreto, il testamento olografo e il testamento pubblico
L’ordinamento giuridico italiano, infatti, prevede tre differenti tipologie di testamento. Il testamento olografo, in particolare, si può depositare presso chiunque, e non è detto che si debba trattare per forza di un notaio. Il testamento pubblico, invece, è così denominato perché rappresenta un atto pubblico notarile. Anche per un testamento segreto, infine, è necessario fare riferimento a un notaio. In molti casi i lasciti testamentari vengono chiamati in causa quando si ha intenzione di effettuare una donazione a benefici di una onlus. Quel che è certo, infatti, è che supportare un’organizzazione di solidarietà con una donazione testamentaria rappresenta un atto di profonda umanità e di assoluta generosità.
Lascito solidale: quali sono i vincoli previsti?
Il testamento solidale può essere effettuato a favore di uno specifico ente, e si può scegliere la forma di istituzione di erede o di legato. Nel primo caso si concretizza una disposizione a titolo universale, mentre nel secondo caso si ha a che fare con una disposizione a titolo particolare. Proprio come succede per tutte le altre istituzioni di erede e per tutti gli altri legati, anche per i lasciti testamentari è consentita la possibilità di prevedere dei vincoli, per esempio degli oneri a carico degli eredi o del legatario, o anche in forma giuridica di condizioni. L’obiettivo di questi vincoli, quasi sempre, è quello di fare in modo che l’organizzazione che ottiene i beni si impegni a utilizzarli solo per gli scopi benefici che sono precisati nel suo statuto.
I diritti degli eredi
Per chi è interessato a sapere come fare testamento è utile anche conoscere le eventualità in cui i diritti degli eredi vengono lesi dai lasciti solidali. Infatti, quando si stila un testamento solidale, che consiste in un lascito a favore di un ente che non fa parte dell’elenco degli eredi legittimi, è necessario che il testatore non leda le quote ereditarie che toccano agli eredi legittimari e agli eredi legittimi. Questi ultimi sono i soggetti che possono ereditare. Invece gli eredi legittimari sono rappresentati dal coniuge e dai figli; nel caso in cui il testatore non abbia figli, i suoi genitori diventano eredi legittimari. Secondo la legge, gli eredi legittimari devono per forza ereditare, e si vedono quindi attribuire una parte del patrimonio ereditario.
Come vengono distribuite le quote
Il modo in cui le quote destinate agli eredi vengono ripartite varia in funzione del numero di eredi. Se la persona defunta ha lasciato il coniuge e due figli, al coniuge tocca un quarto del patrimonio, con i figli che ereditano la metà del totale. Ecco, quindi, che il testatore ha la possibilità di disporre nel modo che ritiene più opportuno del 25% del proprio patrimonio, scegliendo per esempio di lasciarlo in eredità a un ente benefico. I testamenti solidali non sono gravati da imposte o tasse. Anche nel momento in cui la successione viene aperta non sono previste tasse sul valore di quello che il de cuius ha lasciato, compresi eventuali immobili. Si tratta di una circostanza che riguarda unicamente gli enti benefici, secondo l’esenzione dal pagamento delle imposte prevista dall’articolo 3 del D. Lgs. n. 346 del 31 ottobre del 1990. Maggiori informazioni si possono comunque trovare cliccando sul link fornito.