Le azioni del titolo Saipem sono un argomento molto delicato. Chi fa trading online e ha seguito le quotazioni del titolo negli ultimi anni sa che si tratta di un’azienda che ha perso progressivamente capitalizzazione di mercato anche in un contesto in cui le borse (vedi 2015) non se la sono passata poi così male. Insomma quello che molti si chiedono è: Saipem è un titolo da comprare oppure no? Si tratta di un buon investimento?
Partendo dalle sue quotazioni e da un’analisi del grafico in tempo reale, passando per una valutazione dei fatti che obiettivamente hanno coinvolto l’azienda negli ultimi mesi, cercheremo di trarre alcune conclusioni utili per una personale valutazione.
Saipem: grafico in tempo reale
Cominciamo subito ad analizzare le quotazioni del titolo grazie al grafico che ci viene fornito da Plus500, il broker di riferimento che utilizziamo per i nostri investimenti in borsa.
Come si evince dal grafico il titolo ha delle performance davvero negative: performance a 1 mese -18,12%, performance a 6 mesi -56,72% e performance ad un anno -63,63%. Insomma a conti fatti si tratta di un’azione da valutare più per operazioni corte che lunghe. Tuttavia negli ultimi giorni ci sono stati segnali interessanti che potrebbero aver cambiato quelle che sono le carte in tavola.
In particolare segnaliamo che Jp Morgan e Goldman Sachs, 2 delle più grandi banche d’affari delmondo, stanno collocando sul mercato la bellezza di 700 milioni di azioni Saipem, qualcosa come l’equivalente del 6,3% del capitale. Il motivo è molto semplice. Le due banche sono parte integrante del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale da 3 miliardi e mezzo di euro che è stato approvato dall’assemblea dei soci e dagli organi di vigilanza. Non è un caso, quindi, che ieri il titolo abbia chiuso con un rialzo del 7,25% a circa 0,42 euro per azione.
Tuttavia molti operatori restano ancora scettici sul da farsi. Sarà davvero arrivato il momento di puntare sull’azienda? Quale futuro si prospetta per il titolo Saipem? Purtroppo al momento le opinioni sono discordanti in particolar modo per via del prezzo del greggio che potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo dell’azienda.
Proprio per questo, al momento, consigliamo di monitorare le performance del titolo ma sconsigliamo di tradarlo a meno di non essere in grado di gestire i rischi che ciò comporta. In questi giorni stiamo assistendo ad una forte volatilità sulle azioni Saipem e questo comporta, per chi sa come gestire queste fasi di mercato, dei guadagni enormi. Allo stesso tempo, però, senon si è adeguatamente preparati si rischia di andare a subire perdite importanti. Tutto, come sempre, dipende dal proprio livello di rischio sopportabile.
Come investire in Saipem
Come abbiamo detto, fare trading sulle azioni Saipem in questa fase di mercato può far guadagnare molto ma, allo stesso tempo, è molto rischioso. Una volta fatte le proprie valutazioni cerchiamo di capire come si potrebbe strutturare una strategia di trading su questo titolo.
Se proviamo a confrontare le quotazioni del petrolio con quelle delle azioni Saipem si possono individuare delle interessanti correlazioni. Una possibile strategia di investimento sul titolo potrebbe essere quella di attendere una fase di bottom per il prezzo del greggio per poi valutare una possibile entrata sul titolo Saipem. Allo stesso modo, sui rialzi, si possono valutare delle operazioni short non appena tende a ritracciare il prezzo del petrolio.
Ovviamente parliamo sempre di operazioni mordi e fuggi e non di qualcosa da vedere sul medio o lungo periodo. Al momento, infatti, non ci sono le prospettive per un miglioramento di lungo periodo se non in un contesto di rialzo costante dei prezzi del greggio.
Saipem: notizie sull’azienda
Come sempre consigliamo di fare in queste occasioni, cerchiamo di capire di cosa si occupa la Saipem e quali siano le sue attività principali. Prima di investire in borsa, infatti, è bene conoscere il titolo e il mercato in cui opera.
La Saipem S.p.A. (ossia Società Azionaria Italiana Perforazioni E Montaggi), è una società del gruppo ENI, nata nel lontano 1956. L’azienda si occupa di fornire strumenti e servizi operativi per il settore petrolifero ed è specializzata nella difficile realizzazione di infrastrutture tecnologicamente avanzate, riguardanti la ricerca di giacimenti di idrocarburi, nonchè la messa in produzione di pozzi petroliferi e la costruzione di oleodotti e gasdotti.
Proprio quello che dovrebbe essere il suo punto di forza è, al momento, la propria debolezza. Con il prezzo del petrolio sui 30 euro al barile sono moltissime le società che hanno dismesso i progetti di apertura di nuovi pozzi di petrolio, per non parlare degli investimenti nel settore che, negli ultimi 12 mesi, sono letteralmente crollati.