Nel corso degli ultimi anni ci siamo abituati a sentire nominare durante i telegiornali il nome di varie banche: spesso se ne parla in modo negativo, ma non c’è dubbio che questi istituti svolgano un ruolo molto importante e rappresentino una sorta di croce e delizia per tantissimi risparmiatori, Ad ogni modo la storia delle banche ha delle origini abbastanza antiche, anche se la sua versione moderna può essere considerata frutto del nostro Paese. Ma chi ha inventato la banca?
La nascita delle prime forme di banca
Come abbiamo detto, i primissimi tipi di banche nacquero diversi secoli fa (già nell’antica Mesopotamia gli Assiri e i Babilonesi davano in custodia i propri beni agli esponenti dei palazzi reali o delle istituzioni religiose), ma bisogna fare un salto fino al medioevo per trovare degli sviluppi importanti. Durante questo periodo in Italia si diffuse l’usanza da parte di alcuni orefici di custodire le somme di denaro e altri beni preziosi, rilasciando ai “depositanti” una ricevuta chiamata nota di banco.
Bisogna pensare che a quel tempo l’oro era l’unico mezzo di scambio: circolava sotto forma di monete coniate dalle varie città-stato (ad esempi il fiorino a Firenze o il ducato a Venezia). Gli orefici erano ricchi e potevano disporre di forzieri e casseforti: agli occhi degli altri mercanti apparivano come le persone giuste a cui affidare la custodia dei propri risparmi; fu così che un orefice (c’è chi dice a Genova e chi dice in Toscana) iniziò ad offrire il servizio di deposito.
Lo sviluppo della banca moderna: chi l’ha inventata?
Chi depositava i suoi averi presso l’orefice riceveva la nota di banco, che poteva essere riutilizzata per poter rientrare in possesso del proprio gruzzolo (al netto di un compenso per l’orefice: le banche non lavoravano gratis neanche ai loro inizi), o di una quantità di oro corrispondente. Il passaggio successivo fu rappresentato dalla girata della nota di banco: anche in questo caso i meriti vanno attribuiti ad un mercato italiano (il cui nome purtroppo è sconosciuto), che propose ad un collega fiammingo il pagamento tramite il passaggio della nota di banco e non dell’oro fisico. Fu una vera e propria svolta che, di fatto, segnò la nascita degli assegni.
Un altro passo importante dell’evoluzione di queste “proto-banche” venne fatto quando uno degli orefici che custodivano i risparmi altrui escogitò un modo per ottenere ulteriori profitti ed iniziò a concedere prestiti utilizzando l’oro depositato dagli altri. Le attività principali di una banca come la conosciamo ora sono tre: la prima è la custodia dei depositi, la seconda è la concessione di prestiti e la terza è la creazione di moneta. La prima banca moderna “completa” è stata la Banca d’Inghilterra, creata nel 1694: si trattava del primo istituto autorizzato ad emettere denaro.