Si tratta di un gigantesco deja-vu per gli investitori storici nel Bitcoin. Come nel 2016, infatti, da quando è avvenuto l’Halving sembra che la comunità di cultori delle criptovalute non parli d’altro. Il Bitcoin è ormai nuovamente sulla bocca di tutti.
Mentre mesi fa si parlava di Ether, Litecoin e altre criptovalute di nuovissima generazione come Tron, infatti, attualmente tutti gli occhi sono puntati su sua maestà BTC.
Ma, nonostante la tanta attenzione, restano più le domande che le risposte. Specialmente quando ci si interroga su quale possa essere il momento migliore per iniziare a comprare.
La figuraccia di McAfee di inizio anno ha decisamente messo tutti a tacere e insegnato ai più eccentrici a tener il becco chiuso. Le previsioni sul BTC, come spiegato in questa guida per comprare bitcoin, si fanno sempre e soltanto con i dati, le analisi e i grafici alla mano.
Lanciarsi in previsioni speculative senza un fondamento reale è estremamente pericoloso ed è solo grazie alla decenza pubblica che McAfee è stato graziato dall’oscenità di dover pasteggiare in diretta nazionale con i propri genitali, così come aveva promesso nel celebre Tweet di qualche anno fa.
Se, dunque, le previsioni sono timide al riguardo e le domande sempre più pressanti, bisogna o meno comprare Bitcoin?
Trading Bitcoin: solo il momento giusto
Si tratta di una regola non scritta che governa tutti gli investimenti in criptovalute: le previsioni sono valide solo a posteriori.
L’estrema volatilità del mercato e la sua capacità di evincere da qualsiasi regolarità di mercato, infatti, rendono questo tipo di asset conveniente solo a movimenti speculativi.
Non è un caso se tutti i grandi investimenti in Bitcoin sono iniziati come timidi approcci alla criptovaluta che poi, attraverso strategie di gestione dell’investimento, si sono trasformati in vere e proprie posizioni long. Se ne ha una prova ulteriore proprio con le ultime evoluzioni di questi giorni.
Dopo aver sfondato la soglia dei 15.000 dollari e aver segnato un nuovo massimo annuale il 6 Novembre, il 7 il Bitcoin è crollato di 1000 dollari e ha ripreso poi una timida crescita verso quota 16.000.
Chi si fosse arrischiato ad aprire un investimento al rialzo su CFD Bitcoin il 6 Novembre, il 7 sarebbe andato incontro alla Margin Call per poi essere nuovamente sbeffeggiato, due giorni dopo, dallo sfondamento della linea dei 16.000 dollari.
Un mercato fortemente instabile, dunque, che richiede un accurato micro-managing dei propri investimenti, specialmente fino a quando la direzione di mercato non sarà definita una volta per tutto.
Attualmente gli investitori individuano il segnale definitivo per il rialzo ai 20mila dollari. Ma si tratta di una previsione valida solo perché tale soglia è a 4mila dollari più in alto dell’attuale quotazione. Nulla di certo, dunque, nel mentre.
Comprare Bitcoin o fare trading sul Bitcoin?
Un’altra domanda molto importante. La differenza sta fondamentalmente nel tipo di movimento di mercato. Comprare Bitcoin conviene sul medio/lungo periodo.
Ad esempio, chi ha comprato Bitcoin a metà Marzo ha fatto la scelta giusta: nonostante le variazioni, infatti, a metà Marzo 1 BTC era scambiato a circa 5000$ (dal 13 al 16 Marzo non era difficile trovare offerte anche a 3000 dollari).
Nel giro di un semestre il prezzo si è più che quintuplicato. Attualmente, tuttavia, conviene affidarsi ai CFD, almeno fino a quando non ci sarà un chiaro e netto segnale di rialzo violento e, come dicono gli analisti, questo probabilmente avverrà in corrispondenza del superamento dei massimi storici, a 20mila dollari.
Comprare prima è una scommessa e chi investe non fa scommesse. Il BTC potrebbe sia raddoppiare entro Natale sia, invece, crollare e rientrare nei ranghi a quota 12/13 mila.