Grazie alla lunga collaborazione con le più importanti associazioni di proprietari edilizi, inquilini e operatori del settore immobiliare la città di Torino è riuscita ad attivare importanti attività finalizzate alla diffusione dei cosiddetti contratti di locazione convenzionati; ma sono tante le domande relative al canone concordato a Torino: di cosa si tratta? Come funziona? A quanto ammonta l’affitto? Chi può usufruirne? Proviamo a dare una risposta a tutti questi interrogativi.
Cosa sono i contratti a canone concordato a Torino?
Il contratto a canone concordato a Torino è una particolare forma di contratto di affitto che permette agli inquilini di pagare un canone più basso rispetto a quello di mercato e ai proprietari di beneficiare di agevolazioni fiscali che vanno di fatto a compensarlo per il minore reddito generato dal canone basso. Il tutto si basa sugli Accordi Territoriali che vengono coordinati dall’amministrazione comunale e che coinvolgono le principali associazioni di inquilini e proprietari. Gli accordi stabiliscono i valori massimi e minimi del canone mensile per metro quadro, definendoli in base alle caratteristiche dell’edificio e dell’appartamento e in base alla zona in cui si trova. Il primo accordo relativo al canone concordato a Torino è stato firmato nel 1999, mentre quello attualmente in vigore è stato depositato alla fine del 2017.
Quali sono le agevolazioni e chi può usufruirne
A differenza dei tradizionali contratti a libero mercato, quelli convenzionati s caratterizzano per:
- la durata, che può essere di tre anni più due di rinnovo automatico alla scadenza;
- le agevolazioni fiscali riservate solamente ad inquilini e proprietari che hanno adottato i contratti di locazione convenzionati.
Per quanto riguarda i proprietari le agevolazioni sono rappresentate da un’ulteriore riduzione del 30% del reddito imponibile di fabbricati locali (IRPEF), dalla riduzione della base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro (70% del corrispettivo annuo), dall’aliquota ridotta al 10% in caso di esercizio dell’opzione per la cedolare secca e dall’aliquota IMU agevolata.
Per quanto invece riguarda gli inquilini i vantaggi fiscali sono rappresentati dalla detrazione IRPEF di 495,80 euro (per redditi complessivi annui fino a 15.493,71 euro) oppure di 247,90 euro (per redditi complessivi annui fino a 30.987,41 euro). I lavoratori dipendenti che trasferiscono la loro residenza e i giovani tra i 20 e i 30 anni che firmano un contratto di locazione per un’unità immobiliare adibita ad abitazione principale per i primi tre anni hanno diritto ad una detrazione IRPEF di 991,60 euro oppure di 495,80 euro se il reddito è inferiore rispettivamente a 15.493,71 euro o 30.987,41 euro.
A quanto ammonta il canone di affitto
A quanto ammonta l’affitto di un contratto a canone concordato a Torino? Dipende dalla zona e dalle caratteristiche dell’appartamento, ma anche dalla durata del contratto. La città è suddivisa in quattro zone: Centro, Semicentro, Periferia, Collinare. Giusto per fare un esempio possiamo dire che per un contratto dalla durata di 3+2 anni, per un appartamento con 5/6 elementi (seconda sub-fascia) si va da un canone tra i 3,10 e i 4,70 euro al metro quadro per un appartamento in periferia ad un canone tra i 3,10 e i 5,70 euro per metro quadro per un appartamento in centro.