La cessione del quinto è una forma di prestito personale molto diffusa e particolarmente richiesta. Difatti, è un tipo di finanziamento, disponibile sul mercato italiano, che è abbastanza facile da ottenere, se si possiedono i requisiti. È stato introdotto a metà del Novecento nel nostro Paese.
La caratteristica principale di questo prestito personale è evidenziata dal suo stesso nome. Difatti, il prestito viene estinto tramite la cessione di quote trattenute dallo stipendio, dal salario o dalla pensione. Queste quote ammontano a una cifra fino al quinto (20%) di stipendio o pensione al netto delle ritenute.
La durata del finanziamento normalmente non è meno di 24 mesi, comunque non può superare i 120 mesi. Nel caso specifico, il tempo del prestito non può andare oltre la fine del periodo di durata del rapporto di lavoro o del pensionamento. Rappresentano, a tal proposito, un’eccezione i dipendenti pubblici che hanno facoltà di scelta: o saldano il debito o lo trasferiscono sulla pensione.
In base a quanto previsto dalla legge, quando si sottoscrive un contratto per cessione del quinto con una società finanziaria, si sottoscriverà anche una assicurazione rischi vita e impiego. Riguardo il rischio impiego, l’assicurazione ha diritto di rivalsa nei limiti del TFR che si è maturato fino a quel momento. Per ciò che concerne il rischio vita, invece, l’assicurazione non ha diritto di rivalsa nei riguardi degli eredi.
Chi può richiedere la cessione del quinto
La cessione del quinto non è poi così difficile da ottenere. Il perché di ciò è facilmente comprensibile: il proprio stipendio o la propria pensione sono una “sicurezza” per la società finanziaria che concede il prestito, non sono necessarie grandi garanzie. Esistono anche soluzioni per cattivi pagatori. Per conoscerle si consiglia di consultare il portale specializzato di Cessionedelquintofacile, raggiungibile all’indirizzo https://www.cessionedelquintofacile.com/, in cui è possibile trovare tutte le info dettagliate su questo tipo di finanziamento e persino delle guide specifiche, dedicate alle varie città.
I requisiti per accedere a questa tipologia di prestito riguardano, innanzitutto, la propria condizione lavorativa: essere lavoratori dipendenti, dello Stato o del settore para-statale ma anche di aziende private. In quest’ultimo caso, l’istituto di credito può valutare le garanzie offerte. Ci sono dei parametri, infatti, su cui l’impresa per cui si lavora viene valutata (numero di dipendenti, capitale sociale, se ha già autorizzato altre cessioni del quinto per i propri lavoratori).
Si ricordi che anche i pensionati possono avvalersi di un prestito in cessione del quinto, purché la durata dello stesso non superi il 90esimo hanno di età del contraente. Spesso, il limite è di 85 anni ma si possono trovare proposte di cessione del quinto che accettano pure 95 anni.
Le principali tipologie
Non c’è una formula sola di prestito in cessione del quinto, ci sono diversi prodotti tra cui scegliere, in base alle proprie esigenze. Le variabili riguardano le modalità di erogazione e di rimborso, che dipendono dalla situazione lavorativa e finanziaria del soggetto che fa richiesta.
I prestiti per dipendenti o pensionati INPDAP sono per chi lavora o ha lavorato presso enti statali. Bisogna avere massimo 65 anni per poter fare richiesta. Per le soluzioni pensate per i lavoratori a tempo determinato, invece, il piano di estinzione non può chiaramente eccedere la durata del contratto di lavoro. L’assicurazione sulla vita e rischio impiego è obbligatoria.
Non si deve pensare che chi ha trovato lavoro da poco sia escluso dalla possibilità di ottenere un prestito in cessione del quinto, anche se si tratta di un’occupazione precaria. Anche qui, il rimborso non può durare più del contratto. La somma che può essere elargita dipende dall’azienda per cui si lavora, per esempio, da quanti altri dipendenti ha.