Questo articolo è dedicato a tutti coloro che stanno pensando di cambiare casa e che cercano strumenti per conoscere al meglio l’ambiente in cui andranno a vivere. Nei capoversi a seguire ci occuperemo infatti di un particolare aspetto che interessa indistintamente tutti gli uomini e le donne che si interessano al discorso immobiliare: poco importa se avete intenzione di spostarvi in un appartamento in affitto o se invece preferite investire in prima persona in questo particolare mercato; poco importa, a dirla tutta, se avete reale intenzione di cambiare aria, o se invece volete semplicemente sapere qualcosa di più in merito al luogo in cui vivete.
Oggi infatti ci occuperemo di risparmio, argomento che, quasi inutile sottolinearlo, sta sempre e comunque a cuore a ciascuno di noi. Nel dettaglio però ci occuperemo di uno dei tanti mondi ancora in parte inesplorati quando si parla della possibilità di mettere da parte del denaro. Senza girarci ulteriormente intorno, oggi parleremo di classe energetica casa e proveremo a rispondere ad alcune domande: di cosa si parla esattamente quando si nomina la classe energetica in merito ad un’abitazione? Stiamo parlando di un parametro da tenere realmente in considerazione, o piuttosto di un parametro tutto sommato incapace di orientare una scelta? La risposta a queste e ad altre domande nelle righe che seguono.
Che cosa intendiamo per classe energetica di un immobile
Iniziamo dai fondamentali, ovvero specificando cosa intendiamo di preciso ogni volta che parliamo di classe energetica di un immobile. Ebbene la classificazione energetica degli edifici è un elemento presente nella normativa italiana a partire dal 2005 (il D.Lgs. di riferimento è il 192/05) ed è stato creato proprio per classificare le prestazioni energetiche delle singole case e dei singoli appartamenti, facendo chiaramente riferimento a parametri che determinano l’utilizzo di energia elettrica. Il risultato è una tabella facilmente consultabile, all’interno della quale la suddivisione in classi viene fatta sfruttando le lettere dell’alfabeto su una scala: lettere che vanno, in ordine decrescente, dalla A (miglior classe energetica) alla G (peggior classe energetica) e che però possono vedere una serie di numeri in aggiunta; il risultato finale è un totale di 10 classi, stando alle classificazioni 2017.
Se abbiamo intenzione di sapere in anticipo quanto consuma un edificio, dobbiamo osservare la sua classificazione energetica, che, sempre utile ricordarlo, ci dà indirettamente diverse informazioni utili, relative per esempio allo stato degli infissi, alle caratteristiche strutturali, al fabbisogno stimato ecc. A ciò si aggiunga che la legge pone l’obbligo della certificazione energetica in caso di contratti di locazione, di rogiti, di detrazioni e sgravi, ma anche in caso di semplici annunci immobiliari: ciò significa che basta andare sul portale di una qualunque agenzia (per esempio effettuando una ricerca tra gli annunci di Tecnocasa a questo indirizzo di riferimento: https://www.tecnocasa.it/annunci/immobili.html), per avere subito sott’occhio le caratteristiche di cui stiamo parlando.
La classe energetica casa ha reale valore?
Proviamo ora a rispondere alla seconda domanda con cui abbiamo aperto questo articolo, ovvero: la classe energetica di un immobile è davvero un parametro da tenere in considerazione nel momento in cui si sta cercando casa? Ebbene, la risposta più breve è un semplice e chiaro “sì”, ma proviamo a spiegare perché. Iniziamo col dire che gli edifici di classe A4, ovvero i più performanti ed efficienti in assoluto, consumano molto, ma molto meno, regalando un doppio sollievo tanto all’ambiente circostante, quanto ai vostri portafogli (tradotto: le bollette sono più basse). A ciò si aggiunga che una classe energetica bassa può procurare una perdita di valore immobiliare quantificabile addirittura fino al 30% del totale e che allo stesso tempo lo Stato offre diversi vantaggi a tutti coloro che hanno intenzione di riqualificare il proprio appartamento: stiamo parlando dei cosiddetti Ecobonus, che prevedono ad esempio detrazioni fiscali che possono arrivare fino al 65% del totale speso per tutti i lavori effettuati.