Ci sono tributi con cui molti italiani hanno una certa familiarità: per il loro pagamento però può essere necessario usare diversi codici tributo e per questo si rischia sempre di fare un po’ di confusione. In questo caso ci occuperemo del pagamento dell’IMU e più in particolare del codice tributo 3918: a cosa si riferisce, quando e come si utilizza?
A cosa si riferisce il codice tributo 3918?
Come abbiamo detto qualche riga fa, il codice tributo 3918 fa riferimento all’IMU, ma sono tanti i codici collegati all’imposta municipale unica, visto che si distinguono non solo in base al tipo di immobile, ma anche in base all’ente a cui si versa il tributo. L’IMU si paga per il possesso di fabbricati, abitazioni ed immobili ad uso strumentale, ma a differenza della vecchia ICI che veniva versata interamente al Comune, il suo gettito viene ripartito tra l’ente locale e lo Stato. Il codice tributo 3918 deve essere utilizzato quando si paga l’IMU per gli altri fabbricati per la parte che spetta al Comune. È importante chiarire il fatto che con il termine “altri fabbricati” si indicano tutti gli immobili che non sono prima o seconda casa (parliamo quindi di capannoni, uffici, esercizi commerciali e così via).
Per la stessa categoria di immobili e per lo stesso tributo vanno quindi utilizzati due diversi codici: il codice tributo 3918, come abbiamo appena visto, va utilizzato per il pagamento della quota che spetta al Comune, mentre il codice tributo 3919 va impiegato per il versamento della quota destinata allo Stato. Il calcolo dell’importo da pagare non è dei più semplici: innanzi tutto bisogna conoscere la rendita catastale dell’immobile, che va rivalutata del 5%; il valore ottenuto deve essere moltiplicato per un coefficiente fisso (nel caso degli immobili di categoria catastale A10 è 80); su questo risultato si calcola l’aliquota che è stata stabilita dal Comune in cui si trova l’immobile (l’aliquota base è pari allo 0,76%, ma ogni Comune ha la facoltà di aumentarla o di ridurla dello 0,3%).
Come si utilizza nel modello F24 per il pagamento dell’IMU
I pagamento dell’IMU su altri fabbricati si effettua utilizzando il modello F24: ovviamente la sezione da compilare è quella relativa proprio a IMU ed altri tributi locali. Nella prima colonna si deve inserire il codice catastale del Comune in cui è situato l’immobile; la seconda colonna va barrata solo in caso di ravvedimento e la terza solo nel caso in cui ci siano state variazioni per gli immobili che richiedano la presentazione di una dichiarazione di variazione; a seconda che si stia pagando l’acconto o il saldo bisogna barrare rispettivamente la quarta o la quinta colonna (vanno barrate entrambe se si fa il pagamento in una sola soluzione).
Nella sesta colonna si inserisce il numero degli immobili; nella settima colonna si indica il codice tributo 3918; l’ottava colonna va lasciata in bianco, mentre in quella successiva va messo l’anno di riferimento; nella decima colonna si scrivono gli importi da pagare (quella relativa agli importi a credito non va compilata). Nella riga totale si indicano le somme degli importi a debito e a credito e nella casella Saldo si inserisce la differenza.