Sono molti gli italiani che sono tenuti al pagamento dell’Imposta Municipale Unica (la famosa IMU), ma ci sono determinate categorie di contribuenti che possiedono certi fabbricati che devono utilizzare un preciso codice tributo, diverso da quello usato dagli altri; si parla del codice tributo 3930: vediamo in che casi si usa e come compilare il modello F24 per effettuare il pagamento.
In quali casi si usa il codice tributo 3930?
Il codice tributo 3930 deve essere utilizzato per il pagamento dell’IMU per gli immobili ad uso produttivo che sono classificati nel gruppo catastale D; per essere precisi va utilizzato per il pagamento dell’imposta che spetta al Comune (per la quota dello Stato bisogna usare il codice tributo 3925). Per capire di cosa si parla è necessario sapere quali sono gli immobili che rientrano nella categoria catastale D:
- opifici (D1)
- pensioni e alberghi (D2)
- teatri, cinema, sale per spettacoli e concerti (D3)
- ospedali e case di cura (D4)
- immobili degli istituti di credito, assicurazione e cambio (D5)
- locali dove si svolgono attività sportive (D6)
- fabbricati che assolvono speciali esigenze di un’attività industriale (D7)
- fabbricati che assolvono speciali esigenze di un’attività commerciale (D8)
- edifici sospesi o galleggianti che sono assicurati a punti fissi di suolo o ponti provati soggetti a pedaggio (D9)
- fabbricati con funzioni produttive connesse alle attività agricole (D10).
La compilazione del modello F24
L’importo da pagare con il codice tributo 3930 va versato in due rate (la prima si paga a giungo, la seconda a dicembre) utilizzando il modello F24 e compilando la sua Sezione IMU e altri tributi locali. La prima colonna è quella in cui bisogna inserire il codice catastale del comune in cui si trovano gli immobili (l’elenco completo si può trovare sul sito dell’Agenzia delle Entrate); la seconda colonna va barrata solo in caso di ravvedimento, così come la terza va barrata solo se sono intervenute delle variazione tali da comportare la presentazione di una dichiarazione di variazione.
A seconda che si stia pagando l’acconto o il saldo bisogna barrare le caselle della quarta o della quinta colonna (si barrano entrambe in caso di pagamento in unica soluzione). Nella sesta colonna si indica il numero degli immobili; nella settima colonna si scrive il codice tributo 3930; non va compilata l’ottava colonna (quella relativa alla rateazione), mentre nella nona colonna va inserito l’anno di riferimento. La decima colonna è quella in cui bisogna inserire l’importo che si deve pagare, mentre lo spazio per gli importi a credito va lasciato in bianco. Nella riga Totale si riportano le somme degli importi a debito e a credito presenti nella Sezione IMU e altri tributi locali, mentre nello spazio Saldo va messa la differenza tra i due importi.