Lo strumento del contratto part time viene incontro a diverse esigenze: pensiamo ad una persona che ha un impegno che occupa una parte della giornata ma ha comunque il desiderio o la necessità di lavorare (il classico esempio è quello delle madri che vogliono lavorare, mantenendo però una parte della giornata libera per passare del tempo con i figli) o ad un datore di lavoro che ha bisogno di una figura solo per poche ore al giorno. Approfondiamo un po’ il discorso sul contratto part time 20 ore per cercare di capire come funziona e quali sono i suoi pro e i suoi contro.
Cos’è e come funziona un contratto part time
Non è difficile capire qual è la principale differenza tra il contratto full time e il contratto part time: il normale contratto full time prevede 40 ore di lavoro settimanali (in alcune occasioni i contratti collettivi nazionali del lavoro possono prevedere orari minori), mentre il contratto part time è quello che prevede un minor numero di ore di lavoro settimanali. Quindi è un contratto part time quello che prevede 20 ore settimanali, così come lo è quello che prevede 30 o addirittura 38 ore settimanali. Il contratto part time si può applicare a qualsiasi tipo di CCNL (lavoro domestico, turismo, commercio, servizi, metalmeccanici…), può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato e può essere caratterizzato da clausole flessibili (che consentono al datore di lavoro di spostare le ore e le giornate di lavoro in base alle esigenze della sua azienda) e da clausole elastiche (che consentono al datore di lavoro di incrementare il numero delle ore previste).
Tipologie di contratto, numero di ore e retribuzione
I contratti collettivi stabiliscono il numero di ore minimo che possono essere indicate nei contratti part time: questo dato può variare leggermente da settore a settore, ma in genere si parla di almeno 16 ore di lavoro a settimana. Ad ogni modo i contratti a temo parziale più diffusi sono quelli a 20 ore (ma sono abbastanza frequenti anche quelli a 30 ore). IL contratto può essere di tre tipologie: si dice che è orizzontale quando c’è una riduzione dell’orario giornaliero rispetto al full time, si dice che è verticale quando la riduzione di orario riguarda solo determinati giorni, e si dice misto quando nell’arco del mese le due modalità precedenti si mescolano. La retribuzione lorda minima è stabilita dai vari CCNL ed è la stessa prevista per i normali contratti full time: se per chi lavora 40 ore è prevista una paga lorda di 1.500 euro, per i contratti part time da 20 ore lo stipendio minimo lordo deve essere di 750 euro.
Pro e contro del contratto part time 20 ore
Cerchiamo di capire quali sono i pro e i contro di un contratto di lavoro part time. Iniziamo con la lista dei vantaggi:
- c’è maggiore flessibilità oraria;
- c’è la possibilità di combinare il lavoro con altre occupazioni o con lo studio;
- può essere una buona soluzione per accumulare esperienza.
Gli aspetti negativi invece sono:
- lo stipendio è più basso (meno lavori, meno guadagni);
- di conseguenza sono più bassi anche i contributi e le indennità di disoccupazione;
- ci sono meno possibilità di fare carriera;
- nella maggior parte dei casi i contratti part time sono a tempo determinato, quindi alla scadenza ci si può ritrovare nella condizione di precari.