Questa parola è stata una delle “preoccupazioni” principali di tanti cittadini: Equitalia. Cos’è? Sicuramente è diventato palese che si parla di un’agenzia per la riscossione dei crediti.
Oggi però Equitalia ha cambiato molto le procedure di riscossione ed ha cambiato perfino nome o denominazione.
Esiste ancora Equitalia?
Rispondiamo a questa domanda che è fondamentale: Equitalia esiste ancora? No! Non esiste più perché essa è stata accorpata all’Agenzia delle Entrate. Dalla loro fusione è nata: Agenzia delle Entrate Riscossione.
Si tratta di un settore, un reparto dell’ente delle Agenzie delle Entrate che ha un potere maggiore rispetto ad Equitalia. Infatti, da quando è stata sciolta Equitalia ed è subentrata l’Agenzia delle Entrate, sono cambiati molto sia i pignoramenti coatti che le pratiche di recupero dei crediti.
All’atto pratico, la data in cui Equitalia è stata sciolta, era il 2017. Tuttavia da quel momento a prendere in carico tutte le azioni pendenti di riscossione dei crediti, c’è stato l’ente dell’Agenzia delle Entrate.
Agenzia Entrate Riscossione, di cosa si occupa
Il lavoro che viene eseguito da questo “reparto” è quello di recuperare saldi e crediti. Per esempio un cittadino che non tiene fede alla restituzione del mutuo viene contattata da quest’ente per dover pagare tutti i crediti e le eventuali sovrattasse che ne sono derivate.
Non si paga la dichiarazione dei redditi? Questi sono oneri che devono venire versati in modo obbligatorio. Tale situazione passa direttamente all’Agenzia delle Entrate Riscossioni. Essi iniziano a svolgere pratiche e iter burocratici dove ci sono degli aumenti delle spese o moratorie. Alla fine si invia al cittadino la richiesta di pagamento.
Il sollecito che rimane inevaso diventa una cartella esattoriale. Ci sono al massimo 2 anni per poter pagare il dovuto, in seguito si passa al pignoramento.
Dunque l’Agenzia Entrate Riscossione, ex Equitalia, si occupa di recuperare qualsiasi tipologia di credito gli venga affidata a livello di pratiche giudiziarie.
Cosa succede se non si paga?
Dal 2021 le pratiche per i pignoramenti, sequestri e sanzioni per coloro che non pagano tasse oppure pratiche di recupero crediti, sono molto cambiate. Pensiamo che solo per una rata pagata in ritardo si finisce nella lista della CRIF (cioè nel programma finanziario bancario) come: cattivi pagatori, per 12 mesi.
La cosa più allarmante sono i pignoramenti che avvengono in modo coatto dopo 15 giorni da un avviso di prossimo pignoramento.
In caso il cittadino realmente non ha la possibilità di pagare, si ha un rinnovo della pratica ogni 5 anni, in modo che esso non cada in prescrizione. Appena si potrà pignorare del denaro per saldare il debito, esso viene pignorato.