Fondo pensione bcc: come funziona, rendimenti e opinioni

Quando arriverà il momento di andare in pensione molte persone dovranno fare i conti con la differenza tra l’ultimo stipendio incassato e l’assegno che riceveranno dagli istituti previdenziali: se il cosiddetto gap pensionistico è particolarmente elevato sarà necessario apportare dei cambiamenti al proprio tenore di vita. È comunque possibile mantenere una capacità di spesa molto simile ricorrendo ad una pensione integrativa: in questa pagina cercheremo di conoscere un po’ meglio il Fondo Pensione BCC, andando a scoprire come funziona, quali sono i suoi rendimenti e le opinioni degli utenti.

Cos’è il Fondo Pensione BCC e chi può aderire

L’obiettivo del Fondo Pensione BCC è quello di fornire una pensione integrativa ai lavoratori delle banche di credito cooperativo e ai dipendenti di altri precisi enti. Considerando che le pensioni pubbliche sono sempre più basse e che arrivare a fine mese con il solo assegno dell’INPS può essere un’impresa ardua, molte persone cercano di assicurarsi un futuro più agevole versando i contributi anche per avere una pensione integrativa. Stiamo comunque parando di un fondo pensione chiuso, a cui n tutti possono aderire. Il Fondo Pensione BCC è riservato a:

  • tutti i dipendenti delle Banche di Credito Cooperative o Casse Rurali ed Artigiane, degli altri enti che aderiscono alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali ed Artigiane e della Federazione stessa;
  • ai dipendenti delle società di servizi che aderiscono alla Federazione che non sono destinatarie della contrattazione collettiva nazionale stipulata dalla Federazione;
  • ai dipendenti di imprese che non aderiscono alla Federazione ma applicano la contrattazione collettiva nazionale di lavoro da essa stipulata;
  • i soggetti fisicamente a carico dei lavoratori che hanno già aderito al Fondo Pensione BCC.

Come funziona: i contributi e i rendimenti

Ovviamente un ruolo fondamentale viene svolto dalla contribuzione; i contributi sono costituiti da una quota a carico del lavoratore (2%), una quota a carico del datore di lavoro (4,40%) e una quota da TFR (0% per i vecchi iscritti, che sono quelli che hanno aderito al Fondo prima del 28 aprile 1993, 5% per i nuovi iscritti non di prima occupazione e l’intero importo della quota maturanta nell’anno per il nuovo iscritto di prima occupazione); il lavoratore può scegliere di versare fino al 100% del TFR e può decidere di integrare la contribuzione minima versando dei contributi volontari (sia periodicamente che una tantum). L’entità dei contributi è quindi certa, mentre non c’è certezza sull’ammontare della prestazione finale: i contributi vanno a finire su dei conti individuali, le cui risorse di rivalutano in base al rendimento della gestione finanziaria (l’importo della pensione dipenderà dagli accantonamenti e da questo rendimento). La gestione del patrimonio viene affidata ad intermediari professionali specializzati e convenzionati.

Le prestazioni e il trattamento fiscale

Le prestazioni accessibili possono essere distinte in prestazioni prima del pensionamento (trasferimento, anticipazione, riscatto e RITA) e dopo il pensionamento (rendita finanziaria, rendita attuariale, capitale): per conoscere quando e come richiedere le prestazioni è possibile visitare il sito ufficiale www.fondopensione.bcc.it. Dal punto di vista fiscale si segue lo schema ETT, che prevede:

  • la disciplina dei contributi (non cocnorrono a formare reddito imponibile, quindi sono deducibili dal reddito IRPEF);
  • la disciplina dei rendimenti (assoggettati all’imposta sostitutiva del 20%: l’aliquota viene applicata al risultato netto che viene maturato in ogni periodo di imposta)
  • la disciplina delle prestazioni (sottoposte ad aliquota del 15% che si può ridurre dello 0,30% per ogni anno di adesione superiore al quindicesimo, fino ad un’aliquota minima del 9%; in caso di anticipazione richiesta per l’acquisto della prima casa o del riscatto immediato per perdita dei requisiti viene applicata un’aliquota del 23%).