Il contratto collettivo nazionale di lavoro, noto come CCNL, è un tipo di contratto stipulato a livello nazionale che garantisce diritti e doveri a lavoratori iscritti al sindacato e datori di lavoro. Per saperne di più su di esso, si può continuare a leggere questa pagina.
La sua storia
La storia del CNNL può iniziare dal 1927, quando venne promulgata la Carta del Lavoro, che ha acquisito valore legale nel 1941, come strumento per aumentare la produzione ed eliminare la lotta di classe. Tuttavia, esso non riconosceva la libertà dei lavoratori ad iscriversi al sindacato e nemmeno lo sciopero.
Le cose cambiarono nel dopoguerra, ed in particolare negli anni Sessanta, quando avvenne il boom economico e cominciò a crescere anche il movimento sindacale. Tuttavia, nei decenni successivi cominciò una crisi, e negli anni Ottanta la ripresa dopo tale crisi, e le innovazioni tecnologie, portarono il sistema delle relazioni industriale verso un decentramento che causò una crisi sindacale.
Negli anni Novanta, il debito pubblico dello Stato cominciò a risanarsi, così come il sistema di collaborazione tra i più importanti sindacati e il Governo, e ci fu un evoluzione anche per quanto riguarda il sistema contrattuale e le relazioni industriali.
Le sue caratteristiche
A redigere questo contratto sono, generalmente, le basi territoriali, ovvero la regione o la località in cui è localizzata l’azienda di riferimento, e delle sottocategorie del settore. Sono due le parti fondamentali del CCNL, ovvero la parte normativa, con le regole fondamentali del rapporto di lavoro e le tabelle retributive, e la parte obbligatoria, con regole che vanno a disciplinare i rapporti futuri tra le parti del contratto, inclusi i sindacati e le associazioni di imprenditori firmatari dello stesso. Più nello specifico, la sua parte normativa comprende ferie, permessi, durata del lavoro di prova, maturazione degli scatti e i termini di preavviso, nonché la gestione delle assenze che siano per malattia, infortunio o maternità, nel caso delle donne. Nella parte obbligatoria, sono poi inclusi gli aspetti economici, come la retribuzione e i trattamenti di anzianità-
Le finalità di questo contratto, è di disciplinare i rapporti non solo tra il lavoratore e il suo datore di lavoro, sotto l’aspetto economico e normativo, ma anche per disciplinare le relazioni tra i vari soggetti collettivi. In Italia la contrattazione collettiva è a diversi livelli, come quello interconfederale, a cui partecipa spesso anche lo Stato, come mediatore nelle trattative tra le confederazioni dei lavoratori e quelle dei datori, oppure quello di categoria, locale o aziendale.
Questo genere di contratti, ovviamente, viene sempre aggiornato, nei più diverse settori, e per informarsi sulle varie modifiche è possibile visitare online il sito ufficiale del CNNL, dove trovare news e aggiornamenti nella sezione dedicata proprio ai CNNL. Una sezione, poi, è dedicata agli accordi interconfederali.