La gestione di un’attività richiede capitali iniziali e investimenti periodici. Condizione che porta gli investitori a ricorrere a prestiti e finanziamenti sia nelle fasi iniziali dell’attività sia in quelle di consolidamento dell’azienda all’interno del mercato di riferimento. I rapporti con banche e società finanziarie comportano spesso interessi alti, non sempre sostenibili nel lungo termine. Per questo la maggior parte degli imprenditori cerca di ottenere capitale tramite formule di finanza agevolata.
Stiamo parlando di finanziamenti e stanziamenti di capitale da parte dello Stato a condizioni agevolate, che si traducono anche in prestiti a fondo perduto. È il caso delle agevolazioni concesse nell’ambito del progetto ON – Oltre nuove imprese a tasso zero, rivolto alle PMI composte principalmente da giovani. I beneficiari ottengono finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per il finanziamento di progetti d’impresa con costi fino a 3 milioni di euro.
Le agevolazioni arrivano a coprire complessivamente fino al 90% delle spese totali ammesse dal bando. Il rimborso della quota di capitale finanziato avviene nell’arco di un decennio. Nel caso in cui il richiedente presenti domanda per un finanziamento di importo inferiore a 250.000 euro, non sono richieste garanzie.
Un’altra soluzione di finanza agevolata estremamente interessante è Resto al Sud. Come suggerisce il nome è dedicata ai residenti delle regioni dell’Italia meridionale che scelgono di avviare un’impresa in loco. La platea di riferimento è molto ampia, dato che le agevolazioni sono accessibili ai nuovi imprenditori con età fino a 56 anni. Anche in questo caso sono erogate somme a fondo perduto e finanziamenti a condizioni agevolate.
Il progetto copre il 100% delle spese che l’imprenditore sostiene per l’avvio della nuova attività, con un 50% del capitale a fondo perduto e l’altro 50% in forma di prestito erogato da un ente bancario ma con gli interessi a carico di Invitalia.
Poiché le agevolazioni statali mirano anzitutto ad aiutare le categorie svantaggiate in termini imprenditoriali, tra i beneficiari di queste misure ci sono spesso le donne. Tra i progetti a supporto dell’imprenditoria femminile c’è Fondo Impresa Donna, studiato per dare un sostegno alle titolari di imprese individuali e alle lavoratrici autonome.
Vengono concessi contributi fino a 100.000 euro per l’80% delle spese affrontate per l’avvio e il rafforzamento dell’attività. Sono inclusi tra le spese finanziabili gli immobili, le attrezzature e i macchinari, ma anche gli impianti e i costi per l’assunzione dei dipendenti. A ciò si aggiunge la possibilità di ottenere un voucher di importo fino a 5.000 euro per sostenere i costi di assistenza tecnica e gestione dell’impresa.
L’erogazione delle somme e le condizioni dell’eventuale rimborso dipendono dal bando a cui si fa riferimento. L’ente pubblico che ha il compito di gestire ed erogare questi fondi è Invitalia, a cui i richiedenti inviano le domande in modalità telematica. Tuttavia non basta essere imprenditori per ottenere i fondi stanziati. È necessario soddisfare i tutti requisiti stabiliti dal bando di riferimento, nonché presentare la documentazione richiesta, inclusi gli eventuali business plan. Un lavoro che spesso richiede il supporto di professionisti.