Quello relativo alla pensione è uno dei temi più discussi: tra speranze, promesse non mantenute e reali novità non è sempre facile restare aggiornati sull’argomento; uno degli aspetti più delicati della questione riguarda la pensione delle donne con figli: cerchiamo di capire quali sono le misure adottate per questa categoria di persone.
Le novità sulla pensione delle donne con figli: cos’è l’Ape Rosa?
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto la cosiddetta Ape Rosa (o Ape Social donne), ovvero l’anticipo pensionistico pensato per le donne lavoratrici che hanno dei figli. In soldoni stiamo parlando di uno sconto contributivo di cui possono beneficiare solo le donne che rispettano dei precisi requisiti: le interessate infatti devono aver svolto dei lavori faticosi o devono versare in uno stato di bisogno (ad esempio perché sono invalide, disoccupate o perché si occupano di familiari affetti da gravi handicap).
Questi soggetti hanno la possibilità di richiedere l’anticipo pensionistico prima degli altri: la legge prevede per loro l’opportunità di beneficiare di uno sconto contributivo pari ad un anno se hanno un figlio o a due anni se hanno due o più figli (in pratica permette di anticipare di uno o due anni la possibilità di richiedere l’Ape). Ovviamente queste novità sulla pensione delle donne con figli si possono applicare solo se sono stati versati i contributi all’Inps, ma bisogna fare un’ulteriore precisazione: l’Ape Rosa viene corrisposta in base alla situazione in cui si trova la donna e a dei criteri di anzianità (sia anagrafica che contributiva).
Requisiti ed esempi
Infatti le donne che sono disoccupate per scadenza del contratto di lavoro (ma devono aver lavorato per almeno 18 mesi nell’arco degli ultimi tre anni) o per dimissioni per giusta causa possono richiedere l’Ape Social in assenza di figli solo se non percepiscono la Naspi da almeno tre mesi oppure, in presenza di figli, possono richiedere l’Ape Rosa se hanno almeno 63 anni e 28 o 29 anni di contributi. Le donne che hanno un’invalidità superiore al 74% e quelle che si prendono cura di familiari con malattia o handicap gravi (legge 104) possono richiedere l’Ape Social se non hanno figli o l’Ape Rosa se hanno figli al raggiungimento dei 63 anni di età e dei 30 anni di contribuzione.
Le donne con figli che svolgono lavori gravosi possono richiedere l’anticipo pensionistico a 63 anni di età e 34 o 35 anni di contributi (ne servono 36 se non ci sono figli). I lavori gravosi sono specificamente elencati dalla norma e devono essere stati svolti per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 anni negli ultimi 10. L’Ape Rosa può essere richiesta da chi già percepisce pensioni di invalidità e di reversibilità, ma non è compatibile con indennità di disoccupazione, redditi da lavoro superiori a determinati limiti (4.800 per il lavoro autonomo e 8.000 per il lavoro dipendente) e pensioni dirette.
L’importo dell’anticipo pensionistico per le donne con figli
L’Ape Rosa è una novità nell’ambito delle pensione delle donne con figli: è stata introdotta in via sperimentale e di fatto è andata a sostituire la cosiddetta opzione Donna, che non è stata confermata. L’Ape Rosa permette di ottenere importi fino ad un massimo di 1.500 euro al mese per 12 mensilità, ma l’assegno che si riceve dipende dall’ammontare della pensione che si riceverà quando si raggiungerà il momento del pensionamento vero e proprio; l’assegno dell’Ape Rosa viene erogato fino a quando non si raggiungono i requisiti per andare in pensione, ma a differenza di quanto accade con l’Ape volontario, la beneficiaria non è tenuta a restituire nulla e non subirà trattenute sul suo cedolino.