Quando si acquista una casa tra i tanti costi ci sono anche le spese notarili. Ma a quanto ammontano e cosa sono le tipologie di atto?
Spese notarili – Quali sono e perché si pagano
Nel momento in cui si decide di acquistare un immobile, tra le tante spese che l’utente deve fronteggiare ci sono anche quelle dello studio notarile. Per acquistare un immobile quindi non c’è solo una spesa relativa al suo costo bensì tanti altri punti che dovranno essere messi in conto.
Prima di tutto è bene evidenziare che il notaio è una presenta obbligatoria nel momento in cui si vuole rendere valido il passaggio dal vecchio al nuovo proprietario dell’immobile. Il notaio è quindi chiamato a controllare:
- Se il venditore abbia tutti i diritti della proprietà sull’immobile
- Se l’immobile stesso non abbia subito alcun abuso edilizio e sia in regola
- Che in caso di richiesta dl mutuo ci sia la libertà di ipoteca senza alcuna particolarità
Tutte le verifiche sono quindi svolte da parte del notaio ancora prima dell’atto ripercorrendo passo dopo passo la storia dell’immobile e tutte le sue caratteristiche. A fronte di questo a quanto ammontano le spese notarili?
Spese notarili – A quanto ammontano?
Le spese notarili in essere si dividono in due tipologie essenziali:
- Tributi e tasse per gli esenti da IVA e all’interno di questa categoria si trovano le imposte di registro, la tassa ipotecaria, i diritti di trascrizione, tutti i diritti di voltura e la tassa di archivio notarile. In caso di prima casa è possibile ottenere delle agevolazioni su alcune di queste spese.
- Poi ci sono i compensi per i soggetti IVA che comprendono l’onorario che è stabilito in merito al libero mercato, visure catastali e ipotecarie nonché certificati e tutte le spese aggiuntive.
L’articolo 1475 del Codice Civile evidenzia che queste spese sono a carico di chi acquista l’immobile. Una condizione che consente il venditore di essere esente da alcune spese con un aspetto positivo sul guadagno in merito alla vendita stessa così da alimentare continuamente il mercato immobiliare.
Naturalmente chi vende e chi compra è responsabile del pagamento di queste spese la notaio: nel momento in cui l’acquirente non potesse – per qualsivoglia motivo – pagare le spese allora sarà compito del venditore saldare il conto.
Non si esclude inoltre un accordo che viene sigillato tra le due parti arrivando ad una divisione di queste spese, con accettazione da parte del venditore dell’immobile.
Le spese in essere vengono calcolate nel momento in cui si chiede un preventivo, questo perché le tasse possono essere già calcolate con precisione mentre l’onorario cambia a seconda dello studio alla quale ci si rivolge. In linea generale sulla parcella vengono inseriti:
- Rendita catastale in merito all’immobile
- Prezzo finale di vendita
- Mutuo e valore ipotecario
In ogni caso, come accennato, sarà possibile ottenere delle detrazioni su questi scosti sostenuti pari al 19% fino ad un limite di 4,000 euro di spesa con un ammontare che arriva di norma sino ad un massimo di 760 euro.