A quanto pare sembra che l’Opec sia stato fortemente ridimensionato nel suo ruolo di dominatore internazionale del mondo del petrolio. La guerra in corso di cui vi abbiamo più volte parlato che vede opposti produttori dell’Opec (capitanati dall’Arabia Saudita) e produttori americani dello shale oil è arrivata al dunque.
L’opec ha nuovamente confermato gli attuali livelli di produzione contribuendo a far rimanere basso il costo del petrolio.
Tuttavia chi fa trading sul petrolio o sulle valute ad esso collegate dovrebbe prestare molta attenzione. Secondo alcuni analisti l’Opec farebbe solo finta di avere una scelta ma nella realtà dei fatti è costretto a produrre più petrolio di quanto non serva per tenere il prezzo basso.
In caso di una decisione contraria, infatti, il prezzo del greggio tornerebbe a crescere rimettendo in gioco tutti quei produttori di greggio (dalle compagnie americane di shale oil, oggi sull’orlo del fallimento, ai produttori russi) che porterebbero via agli arabi ulteriori quote di mercato.
Insomma questa scelta di tenere alti i ritmi di produzione sarebbe una non scelta, ossia una via obbligata che avrebbe costretto l’Arabia Saudita a non perdere ulteriori quote di mercato e avvantaggiare, di conseguenza, i propri avversari.
Di tutto questo se ne avvantaggiano ovviamente i consumatori ma, anche, le grandi compagnie di distribuzione. Almeno in Italia, infatti, i prezzi dei carburanti non vogliono saperne di allinearsi con quelli del costo del greggio. In parte la colpa è del cambio euro dollaro che, sicuramente, ci penalizza da questo punto di vista in quanto il prezzo del greggio viene trattato proprio in dollari.
A questo punto il quadro internazionale dovrebbe apparire un po più chiaro. Salvo stravolgimenti dell’ultimo momento l’Opec dovrebbe continuare su questa linea almeno fino alla fine dell’anno in corso. Bisognerà vedere questo cosa comporterà per i produttori americani di Shale oil e di tutti quei paesi, come la Russia, la cui estrazione di petrolio ha costi molto più alti di quelli sauditi.
Per chi fa trading sul petrolio si possono aprire prospettive interessanti per il prossimo futuro segno, ancora una volta, che questa materia prima è da tenere sempre come osservata speciale per determinare il quadro finanziario internazionale.