Novità in vista nel settore del credito. La start up Prestiamoci, l’unica ad essere autorizzata dalla Banca d’Italia come finanziaria specializzata nell’intermediazione di prestiti tra privati, si fonderà con TrustBuddy International. Per chi non la conoscesse basti sapere che TrustBuddy è un’azienda norvegese fondata nel 2009 e leader mondiale nel settore dei prestiti a breve termine, nonchè unica società di social lending ad essere quotata in Borsa (per inciso alla borsa di Stoccolma).
Insomma la fusione rappresenta un ottimo punto di crescita per la start up italiana che entrerà a far parte di un gruppo internazionale molto prestigioso. Il valore dell’operazione è di circa 5,3 milioni di euro. In sostanza TrustBuddy acquisirà il 100% delle azioni di Agata Spa, la società proprietaria del marchio Prestiamoci, in cambio di un controvalore di cassa di 1,5 milioni di euro e di 3,8 milioni in azioni di TrustBuddy.
Queste le parole entusiaste di Michele Novelli, il Managing Director di Prestiamoci, che ha dichiarato: “È incredibile l’interesse che, in questi ultimi mesi, si è concretizzato nei confronti della startup: il rilancio guidato da Digital Magics ne ha accresciuto velocemente il valore, dimostrando una volta di più che la capacità di esecuzione è fondamentale per il buon esito di un’iniziativa. Siamo poi molto orgogliosi del fatto che il modello e la piattaforma costruiti siano stati ritenuti scalabili e replicabili in altri Paesi, cosa che rende Prestiamoci, a tutti gli effetti, la principale piattaforma su cui basare il P2P di lungo periodo del nuovo gruppo di TrustBuddy, in via di formazione”.
Ma come funziona esattamente Prestiamoci e, in particolare, i prestiti tra privati?
Il funzionamento, a dir la verità, è tanto semplice quanto geniale. In sostanza chi ha bisogno di un prestito presenta la domanda allegando i documenti un po come si farebbe in una qualsiasi finanziaria. La genialità sta nell parte relativa a chi presta i soldi. Per massimizzare il profitto e minimizzare il rischio ogni “investitore” diversifica il suo capitale su diversi prestiti.
Ponendo che un soggetto voglia investire 5 mila euro può diversificare il suo capitale in 100 prestiti. In questo modo avrà minimizzato il rischio e ottenuto un profitto medio che va dal 5% all’8,75%. Non male in un periodo in cui i conti risparmio offerti dalle banche offrono al massimo il 2%.
Ma i vantaggi sono anche per chi chiede un prestito: tempi più veloci, modalità di richiesta più snelle e un tasso di interesse che, mediamente, è più conveniente. Che sia davvero questa la soluzione del futuro per i piccoli prestiti?